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Tecnodipendenza, quando la tecnologia diventa malattia

9 Giugno 2014 Commenta

Social Network, Videogiochi, Smartphone e Tablet, la tecnologia esercita un fascino non indifferente, ma essa cela un lato pericoloso: la tecnodipendenza.

tecnodipendenza“Messaggiare è una delle cose più belle al mondo, sono convinto che non potrei farne a meno”. Stando alla definizione fornita da un dizionario online la tecnodipendenza è la “dipendenza psicologica dalla tecnologia, in particolare da computer, Internet, videogiochi o telefono cellulare”.  Un problema, stando ai pareri degli esperti che negli ultimi tempi sta esplodendo in tutta la sua gravità. Triste a dirsi a fare le spese di questa realtà sono i giovanissimi, abituati alle tecnologie fin dalla più tenera età. Sin dalla loro infanzia hanno imparato a condividere ogni momento della loro esistenza in compagnia di Smartphone e Social Network.  Ciò che offre la tecnologia al giorno d’oggi è molto vario, con un solo dispositivo si è in grado di navigare in Internet, restare in contatto con gli amici, acquistare dei beni o ascoltare della musica. Un’enciclopedia definisce la parola dipendenza parlando di “comportamento ossessivo che non si vuole lasciare”. Come si può capire se si è diventati in qualche modo vittime della tecnodipendenza? Il comportamento ossessivo può essere rilevato analizzando il comportamento dell’individuo, ad esempio chiedendosi se tende ad isolarsi dal mondo esterno prediligendo quello virtuale. Nelle situazioni di tecnodipendenza più gravi si può arrivare anche alla perdita del sonno. Anche il fatto che “non si vuole lasciare” ciò  che si sta facendo è un indizio importante. Ci si potrebbe chiedere: ” Sono spesso collegato dal mio smartphone in attesa di una notifica o di un messaggio, e per fare questo rinuncio alla compagnia di chi mi sta vicino?”, oppure :” Mi ritrovo a svegliarmi nel cuore della notte per verificare se ho ricevuto Mail?”.  Queste domande possono aiutare la persona a farsi un onesto auto esame. Il fatto di riconoscere di avere il problema può essere un primo importante passo verso la guarigione e il ritrovamento dell’equilibrio. Vivendo in una società che rende disponibile una grande quantità di tecnologie, siamo in una certa misura un po tutti tecnodipendenti, ma prima che questa possa diventare una grave patologia forse è il caso di disconnettersi per un po, di riporre il proprio smartphone e ricordarsi che la vera vita  non è quella che vediamo attraverso uno schermo.

Scritto da Michele Bellotti

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