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Truffe via Sms – lo Smishing

10 Dicembre 2012 Commenta

Le truffe si evolvono con l’evoluzione della tecnologia stessa.
E i truffatori utilizzano strumenti di uso comune per carpire quante più vittime possibili.

E’ il caso dello Smishing, neologismo un po’ cacofonico derivante dalla contrazione dei termini “Sms” e “phishing”. Si tratta della nuova frontiera di come si spillano soldi a ignari utenti, tramite l’utilizzo dei messaggi di testo. E’ recente la notizia secondo cui la Polizia postale ha eseguito cinque arresti fra Roma e Pesaro, oltre a quindici provvedimenti di perquisizione. I truffatori, cittadini italiani ed extracomunitari, sono stati presi con le mani nel sacco, mentre utilizzavano carte di credito clonate grazie alla precedente attività di smishing.
Tutto gira attorno al cellulare. I truffatori, infatti, hanno realizzato software malevoli in grado di installarsi all’interno dei diffusissimi smartphone. Questi programmi notiziano l’utente di aver ricevuto un messaggio di testo, nel cui interno in realtà, si cela una trappola informatica. Facendo click sui link inseriti nel testo del messaggio, gli ignari utenti sono catapultati all’interno di siti web che richiedono l’inserimento di dati personali, inclusi i numeri delle carte di credito.
In questo modo i truffatori riescono a impossessarsi di informazioni personali di grande rilevanza economica, per poi riprodurre i numeri delle carte di credito su altre carte utilizzate per fare acquisti.
La “pesca” (“fishing”, in lingua inglese) viene compiuta a danno dei poveri malcapitati.
Gli ingegnosi truffatori, tramite l’analisi dei comportamenti sociali, hanno ritenuto più fruttuoso simulare la ricezione di un messaggio di testo al posto di una “classica” e-mail di spam.
Come accade nei casi di spamming, infatti, gli utenti sono bersagliati da centinaia di e-mail commerciali, che possono portare anche a veri e propri casi di phishing.
L’attenzione (molto bassa) che viene prestata ormai di fronte alle innumerevoli forme di messaggi commerciali e le diffuse avvertenze degli istituti bancari di fronte al fenomeno delle e-mail sospette fanno alzare il livello di attenzione. Questo non accade, però, con i messaggi di testo. Essendo uno strumento più “personale” rispetto alla casella di posta elettronica, il sistema di short messaging viene preso inconsciamente come più sicuro.
Il livello di attenzione, però, non va mai abbassato, poiché i casi di reati commessi su Internet sono numerosi e potenzialmente molto distruttivi.

Scritto da Gerardo Antonio Cavaliere

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