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Il cloud computing: nuvole non sempre serene

25 Giugno 2011 4 commenti

Alla luce di quanto esposto, di recente, dal Garante per la protezione dei dati personali, nella propria relazione annuale, in merito ai rischi del cloud computing, sarebbe il caso adesso di capire in cosa consiste questo sistema di natura informatica che gia’ da un po’ di tempo si sta sviluppando a livello internazionale.
Il cloud computing e’ un sistema di implementazione di risorse basato su “nuvole” di computer realizzate e gestite da grossi providers, in grado di fornire ai clients finali servizi di storage e processoring.
Il cloud computing rappresenta per le sue caratteristiche la soluzione del momento per molte aziende grandi e piccole, che hanno bisogno ciclicamente di notevoli risorse e che non sono in grado di sostenerne gli ingenti costi.
Tale sistema si concreta nell’esternalizzazione dei servizi IT dai clients finali ai provider di nuvole. In tal modo, quindi, le aziende smetterebbero di gestire al proprio interno dati e applicazioni, delegando tale servizio in outsourcing, con grosso risparmio sulla gestione del personale e delle strutture fisiche IT.
Naturalmente c’e’ sempre un rovescio della medaglia ed una simile soluzione, per quanto molto appetibile, comporta come inevitabile conseguenza la perdita della gestione dei dati da parte del titolare che dovrebbe affidare la stessa a societa’ esterne.
Ritorna, quindi, in auge la ormai “antica” contrapposizione tra privacy e nuove tecnologie che con lo sviluppo delle comunicazioni elettroniche ha vissuto momenti drammatici e che continua ad avere riflessi imprevisti come nel caso in questione.
Come credo ormai sia noto sono uno strenuo difensore del diritto alla riservatezza degli individui inteso nella sua accezione piu’ ampia, ma ritengo che non sia saggio bloccare il progresso tecnologico all’insegna della privacy.
L’obiettivo delle nuove tecnologie e’ quello di migliorare la qualita’ della vita dei cittadini nel rispetto della sicurezza e della privacy. Qualsiasi problematica inerente i rapporti tra nuove tecnologie e privacy va sempre risolta inquadrandola nell’ambito di una considerazione globale dei benefici socio-economici che scaturiscono dall’innovazione tecnologica. Ad esempio non possono trascurarsi i grandi vantaggi rappresentati dalle banche dati presenti in Rete oltre che nello svolgimento dell’attivita’ amministrativa, anche nel migliorare in generale la qualita’ della vita dei cittadini e nel promuovere le attivita’ produttive ed economiche.
In tale ottica, quindi, va risolta anche la problematica sorta nell’ambito del cloud computing attraverso accordi che vincolino le societa’ coinvolte al rispetto dei principi generali riconosciuti in materia di privacy ed in particolar modo all’osservanza di quelle misure di sicurezza necessarie per la tutela degli individui.

Michele Iaselli

Scritto da Redazione StudioCelentano.it

4 Commenti »

  • Francesco said:

    Privacy? … ma non lo avete ancora capito che non esiste?

    -giocate giochi online?
    -scaricate?
    -andate su siti porno?
    -videochattate?
    -scambiate foto con un amica?
    -leggete libri di cucina?
    -comprate online?
    -aggiornate l’antivirus, il pc, i drivers, …?
    -mandate un sms?
    -fate una telefonata?
    -facebook, twitter, …

    Tutto passa dagli ISP, tutto è tracciato e tutto è tracciabile.

    Quindi che tu usi un laptop come chrome book o un laptop classico per comprare un biglietto aereo, per caricare le tue foto segretissime o per parlare con l’amante. bhe … fidati non cambia nulla.

  • Acremone said:

    Un articolo intero per dire, tra una serie di ovvietà, che un contratto di servizi deve rispettare la normativa sulla privacy!
    Un po’ di sforzo in più non guasterebbe.

  • nicky said:

    Il cloud computing non e affatto un sistema che prevede ingenti costi: dal punto di vista aziendale non ha costi aggiuntuvi rispetto a quelli che l’ azienda stessa che dispone di server gia spende. Per i privati invece la questione e molto diversa: come e’ possibile garantire la privacy con le multinazionali che hanno server sparsi per il mondo?

  • valerio said:

    Ogni volta che si introduce una nuova tecnologia si ricomincia a parlare di privacy. La privacy è persa sin dallla nascita dell’individuo, sin da quando si firma il primo contratto per una fornitura elettrica, e non sarà certo il cloud computing l’ultima tecnolgia per questo problema

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