Home » Focus del mese

Lo scrutinio diventa elettronico

15 Giugno 2004 Commenta

In occasione delle elezioni è stata informatizzata la gestione delle complesse operazioni di scrutinio dei voti e di trasmissione dei risultati. L’operazione sperimentale, che ha interessato 1.500 sezioni in 49 province su tutto il territorio nazionale (tutti capoluoghi di provincia del sud piu’ quelli di regione del centro-nord) ed oltre un milione di elettori, e’ stata promossa dallo stesso Ministro Stanca, e dal Ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu.
Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca aveva presentato infatti il progetto di scrutinio informatizzato con il prefetto Luigi Riccio, responsabile della Direzione centrale servizi elettorali del Ministero dell’Interno, e l’ing. Mario Pelosi, capo del Dipartimento Innovazione e Tecnologie della Presidenza del Consiglio.
Stanca ha precisato che la sperimentazione riguardera’ solo la fase dello scrutinio e non il momento della manifestazione della preferenza. Inoltre lo scrutinio informatizzato non avra’ alcun valore legale e giuridico.

Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha spiegato che a fronte dei nove passaggi del processo tradizionale di scrutinio, che partendo dalla verbalizzazione dei dati della sezione si conclude con la trasmissione elettronica degli stessi al ministero dell’Interno, il nuovo metodo permette di effettuare lo stesso “tragitto” limitando le operazioni a soli tre passaggi.
In questa fase sperimentale, accanto alle procedure tradizionali che continueranno ad essere le uniche a certificare ufficialmente la validita’ dei risultati elettorali, i dati di ogni singola scheda verranno acquisiti con un lettore ottico e trasferiti su un computer.
L’immissione del voto e della preferenza saranno contemporaneamente visualizzati anche su un monitor a disposizione del presidente di seggio e degli scrutinatori che cosi’ potranno controllare che il voto registrato sia effettivamente corrispondente a quello espresso dall’elettore.
I risultati digitali, trasferiti in una speciale chiave portatile Usb dotata di crittografia, poi saranno immessi nel computer centrale di quella sede elettorale e da qui, on line, inviati in tempo reale al sistema centrale.
Stanca ha dichiarato che grazie a questo sistema si otterra’ anche una importante riduzione dei costi con un risparmio, una volta a regime, di circa il 50% sulle spese elettorali.
Circa la salvaguardia dei dati, il Ministro ha ricordato che la loro trasmissione avverra’ con i massimi livelli di sicurezza, viaggiando in modo criptato e su canali di comunicazione dedicati, non utilizzando quindi Internet, con i computer che raccoglieranno i dati di ogni singola sezione scollegati dalla rete.
Per analizzare i risultati della sperimentazione e’ stata costituita una Commissione Nazionale di valutazione, presieduta dal prefetto Mario Spanu, gia’ responsabile del servizio elettorale del Viminale, composta da due rappresentanti delle forze parlamentari: l’on. Giuseppe Calderisi per la maggioranza e l’on. Maurizio Migliavacca per l’opposizione. Ci saranno, infine, anche due esperti del settore: il prof. Roberto Benzi, nominato dal Ministero per l’Innovazione tecnologica e il prefetto Ezio Monaco, nominato dal Viminale.

Entro il 30 giugno la commissione predisporra’ una relazione di massima sui risultati raggiunti ed entro il 30 settembre una relazione conclusiva nella quale esprimera’ un parere sugli ulteriori sviluppi della sperimentazione.
Tale sistema, per quanto sperimentale, rappresenta una concreta applicazione dei principi di e-democracy, ma per parlare di democrazia elettronica molti autori usano innanzitutto fare una distinzione tra e-democracy, e-government ed e-politics.
Per e-politics si intende l’utilizzo di Internet come strumento di gestione delle relazioni tra un soggetto politico ed i propri interlocutori strategici.
Fare e-politics significa usare Internet per informare, comunicare, interagire.
Il vantaggio di Internet e’ che esso consente di stabilire relazioni dirette, simmetriche, interattive, di qualita’ e a lungo termine tra gli interlocutori.

Per e-government si intende l’implementazione di servizi on-line finalizzati a migliorare l’efficienza delle transazioni fra cittadini, imprese e pubblica amministrazione.
Per e-democracy si fa riferimento in termini generali all’uso delle nuove tecnologie per aumentare il livello di trasparenza dei processi interni alla pubblica amministrazione e ai governi e per consentire ai cittadini di partecipare in modo piu’ attivo ai loro processi decisionali (democrazia diretta).
Ma tale definizione non puo’ ritenersi sempre sufficiente in quanto secondo molti autori (Costanzo) l’e-democracy puo’ essere intesa in diversi modi: come elettronica democratica grazie alla liberta’ dell’accesso alla Rete ed agli incentivi previsti per l’utilizzo delle infrastrutture relative; come democrazia nell’elettronica tenuto conto delle notevoli garanzie che la Rete offre alla liberta’ di espressione; come elettronica nella democrazia perche’ con la Rete e’ possibile avere degli strumenti che consentano un controllo ed anche delle decisioni democratiche; o infine si potrebbe fare riferimento ad uno scenario futuristico che aprirebbe le porte ad un nuovo costituzionalismo.
Un’altra impostazione dottrinale (Cuocolo) distingue, a proposito di e-democracy, tra cinque tipi di rapporto che possono esistere, in generale, tra tecnologia, corpo sociale e pubblici poteri: tra tecnologia e pubblici poteri; tra tecnologia e cittadini; tra pubblici poteri e cittadini, in senso monodirezionale (il cosiddetto e-government: si pensi alle reti civiche, alla possibilita’ di scaricare formulari da internet), monodirezionale inverso (si pensi ai sondaggi di opinione) e bidirezionale (la cosiddetta e-governance).
Soltanto questi ultimi tre possono dirsi a pieno titolo forme di e-democracy, ma soltanto nell’ultimo caso si ha la forma piu’ compiuta di e-democracy e che si realizza al massimo grado nell’e-vote (o voto elettronico), ma anche, in misura minore nei forum di discussione sulle scelte politiche o di consultazione dei soggetti interessati da parte di autorita’ indipendenti.

Ma riguardo alla possibilita’ di attuare la democrazia diretta attraverso le nuove tecnologie, esistono in dottrina (Cuocolo) ancora molte perplessita’.

Innanzitutto, si osserva che la democrazia diretta non sia un’istituto generale del nostro sistema costituzionale, che al contrario trova a suo fondamento la democrazia rappresentativa. Inoltre il voto elettronico di ogni elettore come dovrebbe essere considerato?
Come espressione di una volonta’ generale che si sostanzi in una deliberazione conseguente a un dibattito oppure soltanto come una somma di volonta’ individuali?
Ma gli interrogativi da risolvere non finiscono qui: chi formulerebbe le questioni da sottoporre al voto? In altri termini chi si preoccuperebbe del calendario dei lavori?
La votazione sarebbe davvero una votazione di soggetti consapevoli delle loro scelte, preparati sulla questione da decidere?
Ed ancora vi sono altri problemi quali l’analfabetismo elettronico che potrebbe trasformare una democrazia diretta elettronica, di fatto, in un oligarchia; la necessita’ di standard di sicurezza per evitare i “brogli telematici”; la difficile trasparenza del voto telematico che potrebbe dar luogo ad inevitabili condizionamenti.

Scritto da

Commenta!

Aggiungi qui sotto il tuo commento. E' possibile iscriversi al feed rss dei commenti.

Sono permessi i seguenti tags:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Home » Internet & Tecnologia

Lo Scrutinio Diventa “Elettronico”

14 Giugno 2004 Commenta

ROMA. Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca hapresentato recentemente il progetto di scrutinio informatizzato con ilprefetto Luigi Riccio, responsabile della Direzione centrale servizielettorali del Ministero dell’Interno, e l’ing. Mario Pelosi, capo delDipartimento Innovazione e Tecnologie della Presidenza del Consiglio.In occasione di queste elezioni europee del 12 e 13 giugno è statainformatizzata la gestione delle complesse operazioni di scrutinio dei votie di trasmissione dei risultati.L’operazione sperimentale, che interessa 1.500 sezioni in 49 province sututto il territorio nazionale (tutti capoluoghi di provincia del sud piu’quelli di regione del centro-nord) ed oltre un milione di elettori, e’ statapromossa dallo stesso Ministro Stanca, e dal Ministro dell’Interno, GiuseppePisanu.Stanca ha precisato che la sperimentazione riguarda solo la fase delloscrutinio e non il momento della manifestazione della preferenza. Inoltre loscrutinio informatizzato non avra’ alcun valore legale e giuridico.Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha spiegato che a fronte deinove passaggi del processo tradizionale di scrutinio, che partendo dallaverbalizzazione dei dati della sezione si conclude con la trasmissioneelettronica degli stessi al ministero dell’Interno, il nuovo metodo permettedi effettuare lo stesso “tragitto” limitando le operazioni a soli trepassaggi.In questa fase sperimentale, accanto alle procedure tradizionali checontinueranno ad essere le uniche a certificare ufficialmente la validita’dei risultati elettorali, i dati di ogni singola scheda verranno acquisiticon un lettore ottico e trasferiti su un computer. L’immissione del voto edella preferenza saranno contemporaneamente visualizzati anche su un monitora disposizione del presidente di seggio e degli scrutinatori che cosi’potranno controllare che il voto registrato sia effettivamentecorrispondente a quello espresso dall’elettore.I risultati digitali, trasferiti in una speciale chiave portatile Usb dotatadi crittografia, poi saranno immessi nel computer centrale di quella sedeelettorale e da qui, on line, inviati in tempo reale al sistema centrale.Stanca ha dichiarato che grazie a questo sistema si otterra’ anche unaimportante riduzione dei costi con un risparmio, una volta a regime, dicirca il 50% sulle spese elettorali.Circa la salvaguardia dei dati, il Ministro ha ricordato che la lorotrasmissione avverra’ con i massimi livelli di sicurezza, viaggiando in modocriptato e su canali di comunicazione dedicati, non utilizzando quindiInternet, con i computer che raccoglieranno i dati di ogni singola sezionescollegati dalla rete.Tale sistema, per quanto sperimentale, rappresenta una concreta applicazionedei principi di e-democracy in quanto con tale termine si fa riferimento intermini generali all’uso delle nuove tecnologie per aumentare il livello ditrasparenza dei processi interni alla pubblica amministrazione e ai governie per consentire ai cittadini di partecipare in modo piu’ attivo ai loroprocessi decisionali (democrazia diretta).

Scritto da

Commenta!

Aggiungi qui sotto il tuo commento. E' possibile iscriversi al feed rss dei commenti.

Sono permessi i seguenti tags:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>