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Digital e social divide per l’inclusione sociale e pari opportunita’

14 Maggio 2004 Commenta

Si è tenuto ieri a Roma un importante convegno promosso da Forum P.A., dalla Commissione Interministeriale permanente per l’impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione a favore delle categorie deboli o svantaggiate e dal CNIPA, con il patrocinio del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, in collaborazione con Microsoft e con il contributo scientifico di A.S.P.H.I.
Il convegno inserito nel contesto dell’evento “P.A. aperta: la lotta al digital e al social divide per l’inclusione sociale e le pari opportunita'” intende dare risalto al tema dell’accessibilita’ delle amministrazioni pubbliche. Difatti, scopo principale e’ quello di valorizzare da una parte gli interventi a favore dell’inclusione sociale, della non discriminazione e dell’integrazione delle fasce deboli della popolazione, dall’altra di intensificare i rapporti tra i vari attori e divulgare le buone prassi a livello locale, nazionale ed europeo, per contribuire cosi’ alla realizzazione di una “PA per tutti”.
Il premio e’ rivolto quest’anno a tutte quelle Amministrazioni Pubbliche, centrali e locali, piu’ sensibili a favorire l’accessibilita’ dei loro servizi alle fasce maggiormente svantaggiate, nella convinzione che una Pubblica Amministrazione aperta sia piu’ funzionale per le persone in difficolta’, e migliore per tutti.
L’obiettivo e’ quello di promuovere le esperienze, valorizzando nel contempo idee ed intenti. Dei 121 progetti pervenuti, la Commissione ha individuato per ogni categoria un vincitore e due segnalazioni. Verra’ consegnato anche il premio speciale Microsoft e il premio speciale per le pari opportunita’.

Come e’ noto uno degli obiettivi primari del Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie e’ quello di sfruttare a pieno le potenzialita’ delle moderne tecnologie per abbattere quelle barriere che di fatto rallentano l’integrazione sociale delle categorie svantaggiate.
A tale scopo e’ stata costituita nel maggio 2002 un’apposita Commissione in collaborazione con i Ministri Maroni e Sirchia denominata “Commissione interministeriale sullo sviluppo e l’impiego delle tecnologie dell’informazione per le categorie deboli”.
La Commissione, ha svolto diverse attivita’ fra cui: ha preso in esame e razionalizzato studi, indagini e iniziative gia’ disponibili; ha provveduto a svolgere numerose audizioni con i rappresentanti dei disabili, i rappresentanti di grandi Amministrazioni dello Stato e per quanto riguarda i privati, la Confindustria, i grandi produttori di tecnologie e servizi.
E’ stato altresi’ attivato un sito al quale chiunque puo’ segnalare osservazioni e progetti; allo stesso sito sono quindi pervenuti piu’ di 100 contatti, prevalentemente nel campo sanitario.

La Commissione ha pubblicato, nel marzo 2003, un Libro Bianco sulla problematica dell’accessibilita’, con particolare riferimento a disabili e anziani.
Dal luglio del 2003 e’ stata istituita, presso il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, una nuova Commissione (forse permanente) sullo sviluppo e l’impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per le categorie deboli o svantaggiate, con le seguenti peculiarita’ rispetto alla precedente: ampliamento della composizione in quanto ne fanno parte rappresentanti del Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie, del Dipartimento per le Pari Opportunita’, del Dipartimento per le Politiche Comunitarie, del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, del Ministero della Salute, del Ministero dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca e del Ministero delle Comunicazioni; l’ambito di intervento, rivolto non solo ai disabili, ma a tutte le categorie svantaggiate, non e’ limitato soltanto alle tecnologie dell’informazione ma si estende anche al mondo della comunicazione.
Ma sicuramente l’iniziativa piu’ importante a favore dei disabili e’ stata l’emanazione della legge n. 4/2004 che intende favorire l’accesso dei disabili all’ICT-Innovation and Communication Technology, ossia ai mezzi che sono alla base della Societa’ della Informazione, evitando che le nuove tecnologie determinino forme di emarginazione forse ancora piu’ pericolose di quelle tradizionali e, anzi, promuovendo l’uso delle medesime come fattore abilitante e di superamento delle disabilita’ e delle esclusioni, oltre che di miglioramento della qualita’ della vita.

Uno degli obiettivi principali della legge n. 4/2004 e’ proprio quello di rendere accessibili i siti Internet e, comunque, tutti i “rapporti telematici” tra cittadini e Pubblica Amministrazione, comprendendo anche i soggetti che erogano pubblici servizi. Addirittura nel caso particolare della realizzazione o della modifica di un sito Internet della pubblica amministrazione, i requisiti di accessibilita’ diventano condizione di legittimita’ (art. 4, comma 2).
Poiche’ i siti Internet vengono prodotti o modificati con notevole frequenza, per ovviare alla rapidissima obsolescenza tecnica, tipica delle strumentazioni informatiche, e’ presumibile che la previsione normativa sia sufficiente a far si’ che, nell’arco di poco tempo, tutti i siti Internet delle pubbliche amministrazioni statali si rivelino accessibili per i disabili.
Ma bisogna ricordare che esiste un digital divide anche di carattere nazionale tra regioni piu’ evolute ed altre meno sensibili al progresso tecnologico.

Una simile sperequazione di carattere tecnologico creera’ sicuramente problemi alla riorganizzazione dello stato italiano in senso federale che trova il suo presupposto fondamentale in una visione condivisa per l’attuazione dell’e-government.
In effetti, secondo i piani del Ministero dell’Innovazione, l’attuazione del federalismo dipende dallo sviluppo di forme nuove e piu’ efficienti di amministrazione che hanno come riferimento il livello di governo rappresentato dalle regioni e dal relativo sistema delle autonomie locali.
 In tale ottica le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono la risorsa strategica che consente di porre in modo nuovo il problema del rapporto tra autonomia locale e necessita’ di coordinamento e di armonizzazione dei processi innovativi a livello nazionale. Infatti le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono essenzialmente “strumenti per la cooperazione e il coordinamento”, cioe’ tecnologie che possono facilitare e semplificare il rapporto tra soggetti diversi.

Ma e’ evidente che una simile funzione delle tecnologie ICT puo’ essere realizzata qualora la loro diffusione sia omogenea nel nostro paese, cosa che allo stato attuale non si puo’ dire sia stata ottenuta.
Stabilire una visione condivisa sugli aspetti chiave e’ l’elemento indispensabile per garantire con successo la realizzazione di sistemi di servizi interoperabili sul territorio nazionale.
Il livello di autonomia dei diversi livelli territoriali deve essere scelto sulla base della specifica tipologia di sistemi e di servizi erogati. In molti casi il livello territoriale piu’ idoneo a costituirsi quale punto di governo dei sistemi e’ il livello regionale.
Possono comunque esistere situazioni in cui i livelli territoriali sub-regionali (provinciali, locali) possano diventare parte del sistema in parallelo o in assenza del livello regionale.

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