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Internet e nuove tecnologie in aiuto dei diversamente abili.

19 Ottobre 2003 Commenta

Si e’ tenuto a Bruxelles un incontro, in occasione dell’anno europeo dei disabili, organizzato dal Commissario Ue per l’Imprese e la Societa’ dell’Informazione Erkki Liikanen che fa seguito a tutta una serie di iniziative, con interventi specifici in ciascun Stato membro, volte a sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica al problema dei portatori di handicap e di tutte le persone con disabilita’.
Durante l’incontro, che ha visto la partecipazione di diversi e qualificati rappresentanti dell’Unione Europea, si e’ definito un programma strategico europeo, con l’obiettivo di rendere i beni e i servizi piu’ accessibili a tutti i cittadini e in particolare ai portatori di handicap. Un occhio particolare e’ stato dedicato naturalmente alle nuove tecnologie viste come un importante aiuto per le persone portatrici di handicap al fine di eliminare tutte le barriere non solo visibili.
In alcuni casi servizi o beni realizzati tenendo conto delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono essenziali per consentire l’autonomia e l’indipendenza dei portatori di handicap.

Importanti iniziative dell’Unione Europea contraddistinguono “l’anno europeo dei disabili” ed indubbiamente le nuove tecnologie possono ridurre notevolmente i disagi per i portatori di handicap.
Oggi in Europa i disabili costituiscono il 20% della popolazione. A questo si aggiunge un 45% di cittadini con eta’ superiore ai 75 anni che hanno difficolta’ a compiere anche semplici atti della vita quotidiana: una percentuale destinata a crescere con l’aumento delle aspettative di vita. Anche in Italia, dove il tasso di anziani e’ il piu’ alto nell’Ue (27,1%), le persone con handicap sono 2,8 milioni, di cui la maggioranza donne e solo il 21% ha accesso al lavoro.
Come e’ noto nel nostro paese il Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie si e’ occupato gia’ da tempo del problema ed all’inizio del 2002 su iniziativa dello stesso Ministro Lucio Stanca e’ stata istituita una prima Commissione interministeriale “sullo sviluppo e l’impiego delle tecnologie dell’informazione per le categorie deboli”, con l’obiettivo di definire un’azione coerente ed incisiva volta a promuovere il potenziale delle tecnologie tra le categorie piu’ deboli, in particolare tra disabili ed anziani.
La Commissione, composta anche da rappresentanti dei Ministeri della Salute e del Lavoro e delle politiche sociali, ha svolto diverse attivita’ fra cui: ha preso in esame e razionalizzato studi, indagini e iniziative gia’ disponibili; ha provveduto a svolgere numerose audizioni con i rappresentanti dei disabili, i rappresentanti di grandi Amministrazioni dello Stato e per quanto riguarda i privati, la Confindustria, i grandi produttori di tecnologie e servizi.

E’ stato altresi’ attivato un sito al quale chiunque puo’ segnalare osservazioni e progetti; allo stesso sito sono quindi pervenuti piu’ di 100 contatti, prevalentemente nel campo sanitario.
La Commissione ha pubblicato, nel marzo 2003, un Libro Bianco sulla problematica dell’accessibilita’, con particolare riferimento a disabili e anziani.
Dal luglio del 2003 e’ stata istituita, presso il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, una nuova Commissione (forse permanente) sullo sviluppo e l’impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per le categorie deboli o svantaggiate, con le seguenti peculiarita’ rispetto alla precedente: ampliamento della composizione in quanto ne fanno parte rappresentanti del Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie, del Dipartimento per le Pari Opportunita’, del Dipartimento per le Politiche Comunitarie, del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, del Ministero della Salute, del Ministero dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca e del Ministero delle Comunicazioni; l’ambito di intervento, rivolto non solo ai disabili, ma a tutte le categorie svantaggiate, non e’ limitato soltanto alle tecnologie dell’informazione ma si estende anche al mondo della comunicazione.

Ma sicuramente l’iniziativa piu’ importante a favore dei disabili e’ stata la predisposizione di un disegno di legge il cui scopo principale e’ quello di abbattere, in applicazione del principio costituzionale di eguaglianza, le “barriere virtuali” che limitano l’accesso dei disabili alla Societa’ dell’ Informazione e li escludono dal mondo del lavoro, dalla partecipazione democratica, da una migliore qualita’ della vita. Si tratta quindi di garantire anche ai cittadini disabili il diritto di accesso alle risorse informatiche e ai servizi telematici, assicurando anche a loro una migliore opportunita’ di conoscenza, istruzione, lavoro, informazione ed intrattenimento.
Il progetto di legge si pone come strumento incentivante nei confronti dei privati, mentre nei confronti della pubblica amministrazione intesa in senso molto lato reca degli obblighi, anche sorretti da efficaci sanzioni. E’ previsto infatti che i nuovi contratti stipulati dalla pubblica amministrazione per la realizzazione di siti Internet siano colpiti da nullita’, qualora non rispettino i requisiti di accessibilita’, e, in generale, l’inosservanza delle disposizioni della legge da parte del pubblico amministratore comporta responsabilita’ dirigenziale e responsabilita’ disciplinare.
Una finalita’ particolarmente importante della legge e’ quella, espressa all’articolo 5, di assicurare l’accessibilita’ e la fruibilita’ degli strumenti didattici e formativi: ad esempio i testi scolastici per gli studenti disabili, con particolare riguardo agli studenti non vedenti o ipovedenti.

La legge fissa delle regole generali, chiare e vincolanti, rimandando, per la sua concreta attuazione, ad un regolamento governativo, per la precisa disciplina delle situazioni giuridiche, ed ad un decreto ministeriale che stabilisce le metodologie tecniche per la verifica dell’accessibilita’ dei siti Internet.
Entrambi i provvedimenti rispetteranno le linee guida fissate in materia dalla normativa internazionale. In particolare, il regolamento governativo sara’ adottato sentite le Associazioni dei disabili e dopo aver acquisito il parere delle Commissioni parlamentari competenti, d’intesa con la Conferenza Unificata. In seguito, il decreto ministeriale fissera’ il contenuto concreto degli obblighi previsti dalla legge. Tale decreto sara’ periodicamente aggiornato per il tempestivo recepimento delle innovazioni tecnologiche nel frattempo intervenute.
Anzi e’ probabile che l’entrata in vigore di questo provvedimento possa addirittura stimolare la crescita di un mercato di “tecnologie di assistenza”, per l’armonizzazione delle esigenze tecniche applicabili e l’accelerazione della convergenza delle nuove piattaforme tecnologiche, le economie di scala e, di conseguenza, riduzioni di prezzo per i consumatori.

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