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Computer governativi, nuove linee guida dalla Cina

3 Aprile 2024 Commenta

Cambio di rotta per la Cina. Ecco quali saranno i componenti vietati nei computer governativi.

Le autorità cinesi hanno deciso di escludere i chip prodotti da Intel e AMD dai computer governativi e relativi server, secondo quanto riportato dal Financial Times.

La motivazione dietro questa mossa è simile a quella che spinge gli Stati Uniti a evitare l’uso di tecnologie cinesi: preoccupazioni per la sicurezza nazionale e il rischio di violazioni della privacy. Questo rientra in un più ampio quadro di protezione delle informazioni sensibili che i governi di tutto il mondo stanno adottando sempre più frequentemente.

La Cina ha emesso nuove linee guida per gli appalti pubblici, con l’obiettivo di ridurre gradualmente la dipendenza dalle tecnologie straniere, in particolare da quelle degli Stati Uniti. L’obiettivo dichiarato è quello di completare la transizione verso prodotti tecnologici nazionali entro il 2027.

Le agenzie governative a livello nazionale sono state istruite a includere nei loro appalti criteri che favoriscano l’acquisto di processori e sistemi operativi considerati “sicuri e affidabili”. Si sta anche valutando l’abbandono del sistema operativo Windows e dei database stranieri in favore di alternative nazionali.

Il ministero dell’Industria cinese ha elaborato tre elenchi separati per CPU, sistemi operativi e database centralizzati che vengono considerati “sicuri e affidabili” e che possono essere utilizzati per tre anni dopo la pubblicazione. Le aziende cinesi come Huawei e Phytium sono incluse in questi elenchi, nonostante le restrizioni imposte dagli Stati Uniti.

Questa nuova normativa potrebbe rappresentare una seria preoccupazione per Intel e AMD, poiché la Cina rappresenta una parte significativa del loro fatturato annuale: Intel ha generato il 27% delle sue vendite in Cina, mentre per AMD la percentuale è del 15%. L’esclusione dal settore governativo potrebbe essere solo l’inizio di un trend che potrebbe coinvolgere anche il mercato consumer in futuro.

Gli analisti di Zheshang Securities stimano che il governo cinese dovrà investire circa 660 miliardi di yuan (91 miliardi di dollari) entro il 2027 per sostituire l’attuale infrastruttura informatica governativa con soluzioni sviluppate internamente. Questo indica un impegno significativo per ridurre la dipendenza dalle tecnologie straniere e promuovere lo sviluppo di industrie nazionali nel settore dei computer e dei chip. In conclusione, la decisione della Cina di escludere i chip di Intel e AMD dai computer governativi è parte di una tendenza globale verso la protezione delle informazioni sensibili e l’indipendenza tecnologica. Questo potrebbe avere ripercussioni significative sulle aziende straniere che operano nel mercato cinese, mentre offre opportunità di crescita per le imprese nazionali del settore tecnologico.

Scritto da Michele Bellotti

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