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Pirateria audiovisiva, la situazione in Italia

13 Luglio 2020 Commenta

La pirateria audiovisiva in Italia mette a rischio oltre 1 miliardo di euro. Ecco una panoramica dell’andamento durante il lockdown.

Quello della pirateria audiovisiva in Italia è un problema estremamente serio che danneggia la maggior parte degli operatori in questo settore. Secondo l’indagine svolta da IPSOS e commissionata dalla Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, il fenomeno della pirateria si mantiene stabile nel nostro Paese.

Nel 2019 la pirateria ha causato perdite per 591 milioni di euro nel 2019, arrivando a mettere a rischio quasi 6mila posti di lavoro. Si stima che complessivamente la pirateria audiovisiva causi una perdita superiore al miliardo di euro, di cui 500 milioni sul PIL.

L’84% di chi compie atti illeciti lo fa per guardare film, segue a ruota chi è interessato a fiction e serie. In forte crescita (+10%), sono gli atti di pirateria compiuti per seguire eventi sportivi. La ricerca Ipsos ha rivelato che l’accesso alle Iptv illegali ha avuto un incremento del 10%.

Ipsos ha effettuato una ricerca specifica sul periodo di lockdown. In quel periodo si è registrato un notevole incremento della pirateria audiovisiva. Il numero di atti illeciti compiuti è salito a 243 milioni nel bimestre del lockdown (69 milioni nello stesso bimestre del 2019).

In tutto questo spicca anche un dato positivo che vede l’aumento dell’8% nel numero di abbonati a piattaforme legali.

Il Segretario Generale FAPAV, Federico Bagnoli Rossi ha voluto commentare i risultati di questa ricerca. Ecco le sua parole: “I dati presentanti oggi e riferiti al 2019 ci confermano la crescita delle Iptv illegali quale fenomeno che nasconde un’economia sommersa molto più ampia rispetto a quanto immaginabile, come emerso anche da recenti operazioni della Guardia di Finanza condotte anche a livello internazionale… La sostanziale stabilità dell’incidenza della pirateria e una contrazione legata al numero degli atti compiuti dagli utenti nell’ultimo anno, evidenziano l’efficacia sia delle attività di enforcement e di sensibilizzazione verso consumatore, oggi molto più consapevole, sia la crescita dell’offerta legale, sempre più ricca e diversificata. In questa direzione l’industria audiovisiva deve concentrare i propri sforzi attraverso offerte sempre più competitive e attività informative puntuali“.

Scritto da Michele Bellotti

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