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YouTube e Spotify, paragonati ai siti pirata

29 Luglio 2019 Commenta

Secondo la FIMI YouTube e Spotify, rappresentano un problema grande quanto la pirateria. Ecco la motivazione.

YouTube e Spotify

Il download di musica gratuita dal web era fino a pochi anni fa un’azione ritenuta illegale e possibile unicamente tramite siti pirata. Il download di questi contenuti non era semplice, e richiedeva tutta una serie di azioni che non erano alla portata dei meno esperti. Oggi la situazione è completamente diversa, dato che grazie a servizi diffusi e conosciuti come YouTube e Spotify è possibile avere libero accesso a musica e contenuti video in modo completamente gratuito senza violare alcuna legge.

La lotta alla pirateria, sempre più serrata sta avendo risultati notevoli, riuscendo in molti casi ad impedire l’accesso ai contenuti pirata a dispetto della facilità con cui oggi è possibile trovare questi contenuti. L’Italia è uno dei paesi più attivi nella lotta alla pirateria, riuscendo a bloccare a seguito delle segnalazioni fornite all’AGCOM migliaia di nomi dominio legati ai contenuti illegali.

In Italia infatti il traffico sui siti pirata è in lento ma costante declino. Tra il 2018 e il 2019 il calo registrato è stato del 35%. I blocchi imposti dalle autorità sembrano efficaci contro la pirateria. Dello stesso pensiero è anche il Presidente della Federazione Industria Musica Italiana Enzo Mazza.

Ecco le sue parole rilasciate ai microfoni di TorrentFreak. “Il primo grande blocco ha colpito The Pirate Bay nel 2008, e il caso è stato confermato dalla Corte Suprema. In termini di impatto sul mercato il blocco del sito ha dimostrato di essere efficace, insieme all’aumento dell’offerta legale digitale. La direttiva dell’AGCOM ha svolto un ruolo importante, anche in termini di educazione e consapevolezza. Nella maggior parte dei siti bloccati viene sostituita la landing page con una versione creata da AGCOM e mostrata dagli ISP che spiega ai visitatori come raggiungere i siti legittimi”.

Come indicato dalle sue parole, sono i siti legittimi a creare ingenti problemi all’industria musicale odierna. Il Presidente FIMA ha fatto espressa menzione di servizi gratuiti come YouTube e Spotify.

Il problema principale non è più la pirateria. È come convertire in servizi Premium la gente che accede ai contenuti con le versioni gratuite di YouTube e Spotify. In Italia la cultura del gratuito è radicata e non è facile portare la gente a sottoscrivere un modello ad abbonamento“.

Scritto da Michele Bellotti

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