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Attacco hacker a Libero e Virgilio

29 Aprile 2019 Commenta

Attacco hacker a  Libero e Virgilio. Il colpevole è un ragazzo di 24 anni che ha sottratto milioni di credenziali.

Libero

Un giovane studente di Giurisprudenza è riuscito a bucare i server di Italiaonline. Questa azione mirava a sottrarre le credenziali di quasi un milione e mezzo di utenti di Virgilio Mail e Libero Mail. Il tentativo è stato fatto in diretta ed è stato prontamente scoperto dalle forze dell’ordine.

Il ragazzo 24enne ha voluto tentare questa operazione dopo la proposta di  una corposo pagamento in Bitcoin promesso su un canale Telegram. Per sferrare il suddetto attacco il ragazzo è andato nei pressi della sede di ItaliaOnLine ad Assago e tramite un portatile e una antenna piuttosto vistosa ha agganciato il Wi-Fi di ItaliaOnLine. E’ poi riuscito ad avere i privilegi per il download delle credenziali di 1.4 milioni di utenti di Libero e Virgilio.

Il giovane hacker non è nuovo di queste azioni, in quanto in passato era già stato scoperto ad utilizzare l’antenna. Le forze dell’ordine tenevano già sotto controllo il soggetto che aveva già provato in passato a violare i server di ItaliaOnLine. Il secondo tentativo è andato a buon fine. Il ragazzo è riuscito a scaricare i dati e ad inviarli ai suoi mandanti anonimi. Il ragazzo è stato poi arrestato dai carabinieri di Assago.

Questa vicenda che potrebbe avere dei contorni divertenti mostra in realtà la nostra vulnerabilità anche da parte di soggetti non esperti.

Dello stesso parere è anche il Country Manager di Darktrace Corrado Broli (azienda che si occupa di sicurezza informatica). Ecco le sue parole sull’episodio che ha coinvolto Libero e Virgilio.

Semplicistico e poco sofisticato, questo attacco dimostra ancora una volta la vulnerabilità dell’infrastruttura cloud. Ancora più preoccupante è il fatto che il crimine informatico organizzato esista concretamente e si insedi in pianta stabile. Questo hacker ha fornito le credenziali di posta elettronica ai suoi “clienti” che, presumibilmente, useranno queste informazioni per ulteriori attacchi. Non stiamo combattendo contro un individuo isolato seduto in un bar, ma contro un modello di criminalità economica molto redditizio”.

Scritto da Michele Bellotti

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