WhatsApp e Telegram nel mirino della Cina
I servizi di Instant messagging cifrati rappresentano un potenziale pericolo per la sicurezza nazionale cinese. Ecco le nuove disposizioni locali.
WhatsApp e Telegram sono dei sorvegliati speciali in Cina. I celebri servizi di instant messaging rappresentano un potenziale pericolo per l’intera nazione. D’ora in poi chi utilizzerà i servizi che includono una chat cifrata, come ad esempio Telegram e WhatsApp sarà identificato come un soggetto sospetto.
La battaglia della Cina contro la privacy dei singoli cittadini sembra non avere fine. La denuncia arriva dalla Electronic Frontier Foundation (EFF), da sempre attiva per garantire la difesa della privacy.
Le autorità cinesi possono arrivare a chiedere la rimozione dei servizi di Instant Messaging.
Non si tratta di semplici voci infondate, i primi episodi sono già stati segnalati a Xinjiang, con l’interruzione dei servizi telefonici per alcuni utenti che stavano effettuando il download di applicazioni con chat protette. Le persone interessate hanno dovuto rivolgersi alla polizia per poter riottenere la linea telefonica, provvedendo immediatamente all’eliminazione delle App “incriminate”.
Il divieto posto dal governo cinese è molto grave, dato che per la prima volta ad essere vietato è un software e non l’eventuale uso illecito fatto. A detta di molti, questa disposizione rappresenta un deliberato attentato alla libertà personale di ogni singolo cittadino.
E’ pure vero che al momento il divieto e i controlli si sono limitati alla provincia di Xinjiang (dove si trova la minoranza musulmana Uigura), ma stando a quanto sostenuto da EFF il divieto potrebbe presto estendersi a tutta la Cina.
Si preannunciano tempi davvero duri per la privacy in Cina.
Scritto da Michele Bellotti
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