Sony rivela l’evoluzione dello Z3: maggior potenza e ulteriori ottimizzazioni per Sony Xperia Z4. Arriverà anche in Italia?

Si credeva in un prolungamento della vita del Sony Xperia Z3 e non si attendevano novità prima dell’IFA di Berlino in programma per settembre.

Tuttavia Sony ha voluto anticipare i tempi presentando in data 20 aprile 2015, al momento solo per il mercato giapponese, il nuovo Sony Xperia Z4.

La notizia giunge da PhoneArena ed è arricchita dalla segnalazione delle migliorie apportate a questo ultimo top di gamma. Sony Xperia Z4 nasce come diretta evoluzione dello Z3, per tal motivo molte caratteristiche sono rimaste invariate.

La prima differenza che salta all’occhio riguarda il design, più sottile grazie alla riduzione dello spessore a soli 6.9 millimetri per un peso totale di 144 grammi. Si evidenzia anche la presenza di una cornice in metallo lucido, capace di armonizzarsi maggiormente con il vetro presente nella parte posteriore.

Per questo modello, il display è ancora una volta da 5.2 pollici IPS full HD. La vera novità però, è rappresentata dal processore Qualcomm Snapdragon 810 octa-core 64 bit. La memoria RAM è stata mantenuta a 3GB.

Alcune migliorie sono ravvisabili nella fotocamera anteriore, che ha ora raggiunto una risoluzione di 5.1 megapixel. La fotocamera posteriore è invece rimasta a 20.7 megapixel.

Per questo dispositivo Sony ha voluto inserire un connettore USB con certificazione waterproof IP68 che rende la presa resistente all’acqua, scelta che ha permesso di rimuovere lo sportellino per la chiusura.

Molti utenti si sono chiesti se questo nuovo top di gamma arriverà in Italia. La risposta ancora non è stata fornita, dato che la stessa Sony pare non avere le idee chiare al riguardo.

Un’importazione per il mercato italiano non è tuttavia da escludersi a priori. Potrebbe essere solo questione di tempo, dato che almeno per il momento le buone vendite di Z3 e Z3 Compact non lasciano presagire la volontà di Sony di immettere nel nostro mercato un nuovo top di gamma.

Scritto da Michele Bellotti