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Privacy: il rovescio della medaglia

15 Gennaio 2015 Commenta

La privacy online tutela le nostre informazioni ma agevola i terroristi, a sollevare il problema è il primo ministro inglese David Cameron.

Privacy

Internet e nuovi mezzi di comunicazione ancora una volta al centro di polemiche.

Questa volte a scatenare il putiferio è stato l’attacco terroristico avvenuto a Parigi negli scorsi giorni.

David Cameron, primo ministro britannico, ha auspicato ad un maggiore rafforzamento nelle leggi che regolamentano le comunicazioni online.

Ha espressamente menzionato l’idea di realizzare un divieto diretto ai sistemi di messaggeria istantanea nell’uso della crittografia end-to-end (con questo metodo di trasferimento il messaggio può essere decriptato solo dal destinatario).

L’obiettivo è quello di riuscire ad avere leggi capaci di permettere un maggiore controllo sulle informazioni relative a soggetti sospettati di appartenere alla rete terroristica.

Attualmente il monitoraggio di tali soggetti risulta particolarmente difficoltoso, specie se le comunicazioni avvengono tramite applicazioni come Snapchat, iMessage e WhatsApp, che utilizzano cifratura end-to-end.

Cameron ha motivato le sue ragioni con le seguenti parole:  “Applico un principio molto semplice che dovrebbe essere alla base delle norme che si renderanno necessarie. Il principio è: vogliamo che nel nostro Paese siano permessi mezzi per le comunicazioni le quali, anche in caso estremo con un mandato firmato personalmente dal Segretario di Stato, non possiamo leggere? In casi estremi è stato possibile leggere lettere, ascoltare telefonate e comunicazioni mobile. La domanda resta: vogliamo consentire un mezzo di comunicazione dove semplicemente non è possibile fare ciò? La mia risposta alla domanda è: no, non dobbiamo. Il primo dovere di qualsiasi governo è di tenere il Paese e le persone al sicuro”.

Apple e Google insieme ad altre compagnie hanno recentemente optato per l’implementazione di nuovi sistemi di cifratura. La privacy si rivela un’arma a doppio taglio, da una parte ci garantisce l’inviolabile diritto alla riservatezza ma dall’altra rischia di proteggere chi vuole danneggiare la società come appunto i terroristi.

Potremmo trovarci di fronte ad un bivio dovendo scegliere tra la nostra privacy e la sicurezza nazionale.  Cosa sceglieremo?

Scritto da Michele Bellotti

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