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Fecondazione artificiale: dall’urbanizzazione alla dgp

18 Novembre 2013 Un commento

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Quello sulla fertilità è stato – ed è tutt’ora – un argomento ampiamente dibattuto negli ultimi anni in tutto il mondo scientifico.

Lo spostamento in età del primo concepimento legato alle novità socio-culturali che hanno investito l’occidente a partire dagli anni ’50 hanno contribuito a modificare profondamente la vita riproduttiva e la riproduttività delle donne. Lo spostamento dei popoli dalle campagne alle città e la scolarizzazione obbligatoria hanno mostrato alle donne nuove frontiere rendendo possibile ambire a carriere lavorative che progressivamente hanno portato a rimandare ad una età più avanzata i progetti sulla maternità.

Il risultato è un significativo calo della fertilità che già a partire dai 32 anni subisce profonde modificazioni. A rivelarlo uno studio condotto nel 2008 dal “Comitato di Ginecologia del Collegio di Ostetrici e Ginecologi” americano e dal “Comitato della Società Americana di Medicina e della Riproduzione”.

Questo ha portato inevitabilmente ad uno studio sempre più approfondito delle cure inerenti il concepimento e delle tecniche di fecondazione artificiale. Un argomento, quello della fecondazione artificiale, che non manca di suscitare polemiche e dubbi soprattutto dal punto di vista etico, ma sulla quale non si può che convenire in merito alla grandiosità dei passi compiuti dal punto di vista prettamente scientifico. Basti pensare che i primi esperimenti si ebbero a partire dal 1762, quando Stephan Ludwing Jacobi inziò gli studi su questo tipo di fecondazione bagnando le uova di salmone nel liquido seminale degli stessi esemplari maschi, ma è stato necessario attendere fino al 1978 affinchè la fecondazione in vitro- così com’è intesa oggi- venisse compiuta da medici anglosassoni.

Da allora la possibilità di procreare ha subito profondi cambiamenti e la scienza ha concesso alle donne la facoltà di dare alla luce un figlio anche in età avanza, ma anche la possibilità di effettuare una diagnosi genetica pre- impianto (dgp).

Scritto da admin

Un Commento »

  • Hector said:

    Mi è piaciuto molto questo articolo. Vi ringraziamo per informare i lettori. Potrei essere padre del trattamento di riproduzione assistita. Saluti

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