OpenAI, non diventerà una società a scopo di lucro.
OpenAI, annunciati i nuovi piani strategici. Abbandonata l’idea della società a scopo di lucro.

OpenAI, storicamente nota per il suo approccio ibrido tra missione nonprofit e spin-off commerciale, ha ufficialmente abbandonato l’idea di trasformarsi in un’impresa esclusivamente a scopo di lucro. A renderlo noto è stato Bret Taylor, presidente del consiglio di amministrazione di OpenAI, che ha definito il dialogo con i procuratori generali di California e Delaware «costruttivo». Il risultato è una nuova struttura ibrida: la controllata commerciale diventerà una public benefit corporation (PBC), un modello già sperimentato da Anthropic e xAI.
Nel dettaglio, il consiglio nonprofit di OpenAI manterrà la supervisione sulla PBC nominando il suo board e mantenendo il controllo finale. Il vecchio tetto di rendimento per gli investitori – fissato a cento volte l’investimento, con i profitti eccedenti versati nella parte nonprofit – verrà sostituito da una partecipazione illimitata alle quote ordinarie. Questo cambiamento dovrebbe semplificare il reperimento di nuovi capitali e soddisfare le esigenze di un mercato in rapida evoluzione.
La trasformazione favorirà anche i dipendenti. Oggi chi entra nel capitale della divisione commerciale di OpenAI può contare su un orizzonte di guadagno vincolato: domani potrà detenere azioni ordinarie e valorizzarle senza limiti prefissati. Nel contempo la società nonprofit acquisirà una percentuale di quote nella nuova PBC, calcolata in funzione della valutazione complessiva e destinata ad aumentare con la crescita dell’azienda.
La mossa arriva in un clima di tensione legale e istituzionale. Nei mesi scorsi un nutrito gruppo di esperti di intelligenza artificiale e associazioni di controllo ha chiesto ai procuratori generali di bloccare la conversione in società a scopo di lucro, temendo ripercussioni sulla sicurezza dei futuri sistemi AGI. Elon Musk ha addirittura avviato un’azione legale in merito. Inoltre SoftBank, che ha promesso 30 miliardi di dollari a marzo, minacciava di ridurre il proprio impegno a 20 miliardi se OpenAI non avesse completato la transizione entro fine 2025.
Sam Altman, CEO di OpenAI, ha precisato ai dipendenti che il modello con tetto di rendimento «aveva senso per un solo grande sforzo AGI, ma non in un ecosistema con numerosi attori di primo piano». Secondo Altman questa semplificazione renderà la struttura patrimoniale più comprensibile e adatta alle sfide future. La scelta di abbracciare il modello PBC segna dunque un nuovo capitolo nella governance di OpenAI, bilanciando obiettivi sociali e spinte di mercato.
Scritto da Michele Bellotti
Commenta!