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Evoluzione dell’e-commerce secondo Visa

14 Maggio 2025 Commenta

Una rivoluzione in vista per il mondo dell’e-commerce. Ecco le previsioni di Visa.

Visa punta a rivoluzionare l’e-commerce con agenti di intelligenza artificiale pronti a cercare e acquistare prodotti per conto degli utenti. Durante il Visa Global Product Drop l’azienda ha svelato Visa Intelligent Commerce, frutto di una collaborazione con nomi come OpenAI, Microsoft e IBM. L’obiettivo è chiaro: trasformare il modo in cui facciamo shopping online, spostando la responsabilità dal clic umano a processi automatizzati e sicuri.

Nel cuore di Visa Intelligent Commerce ci sono gli AI-Ready Cards, carte digitali tokenizzate capaci di sostituire i dati sensibili e impedire frodi. Grazie a questo sistema, l’IA può effettuare transazioni solo quando dispongono di un’autorizzazione esplicita, impostata dagli utenti. In questo modo l’e-commerce diventa più fluido: l’agente IA riconosce le preferenze personali, seleziona il miglior prezzo e completa l’acquisto senza intervento diretto.

Personalizzazione e sicurezza viaggiano di pari passo. La piattaforma raccoglie dati su precedenti spese – sempre con il consenso dell’utente – così da affinare le raccomandazioni e proporre offerte davvero rilevanti. Al tempo stesso rimane possibile definire limiti di spesa e linee guida precise per ogni agente virtuale. Ogni transazione viene monitorata in tempo reale da Visa per prevenire abusi o contestazioni.

Sul fronte pratico l’applicazione più immediata riguarda le aziende: immaginate un negoziante che delega al suo agente IA l’acquisto automatico di scorte al prezzo più vantaggioso. Oppure il consumatore che ordina l’assistenza AI per trovare il volo più economico o il regalo perfetto rispettando un budget prefissato.

Tuttavia non mancano perplessità. Affidare l’e-commerce a un’intelligenza artificiale richiede grande fiducia sulla gestione dei dati personali. Visa dichiara che le informazioni non saranno mai condivise con terze parti non autorizzate, ma restano dubbi su come evolveranno le policy privacy. Inoltre, le raccomandazioni personalizzate potrebbero trasformarsi in advertising pervasivo, una forma di marketing non sempre gradita.

Scritto da Michele Bellotti

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