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Lotta abusi su minori. Nuove misure dal Parlamento Europeo

12 Luglio 2021 Commenta

Il Parlamento Europeo ha disposto nuove misure temporanee per la lotta contro gli abusi su minori. Ecco le novità.

Il Parlamento Europeo ha infine approvato tutta una serie di nuove misure che consentiranno di analizzare anche i messaggi privati degli utenti al fine di trovare materiale legato ad abusi su minori. Il permesso sarà dato ai servizi di comunicazione. L’autorizzazione sarà solo provvisoria e sarà determinante per aiutare a risolvere alcune problematiche create dall’entrata in vigore del Codice Europeo delle comunicazioni elettroniche a partire dallo scorso dicembre.

I dati della Commissione Europea parlano di oltre quattro milioni tra immagini e video relativi ad abusi su minori circolati tramite il web durante lo scorso anno. I tentativi di adescamento segnalati sono stati oltre 1500. Il nuovo Codice entrato in vigore lo scorso dicembre ha vietato alle società di servizi di comunicazione la ricerca di contenuti illegali. In questo modo il numero di segnalazioni è calato del 53%.

La misura d’emergenza da poco varata consentirà di rimediare a questo problema, dato che le società in questione potranno nuovamente attivarsi per trovare e rimuovere questi contenuti. Ovviamente potranno anche segnalarli alle autorità competenti. La soluzione potrà durare fino ad un massimo di tre anni.

La relatrice ed europarlamentare Brigit Sippel ha spiegato la natura di queste nuove misure. Ecco le sue parole: “L’accordo è un compromesso tra il rilevamento di abusi sessuali su minori online e la protezione della privacy degli utenti. Potrebbe non essere perfetto, ma è una soluzione temporanea e praticabile per i prossimi tre anni. Ora abbiamo urgente bisogno che la Commissione proponga una soluzione a lungo termine che tragga ispirazione dalle garanzie di protezione dei dati presenti nelle norme temporanee e che, inoltre, renda più mirata la scansione delle comunicazioni private“.

In merito a queste nuove disposizioni temporanee sono già state espresse alcune perplessità da parte del Garante europeo della protezione dei dati, nello specifico per il rispetto della privacy degli utenti.

Scritto da Michele Bellotti

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