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Facebook e i dati pubblicitari, scontro con l’Europa

7 Giugno 2021 Commenta

Facebook è finito nel mirino dell’Europa per la gestione dei dati pubblicitari. Ecco tutti i dettagli.

La Commissione europea ha deciso di avviare una indagine antitrust relativa a Facebook e alla presunta violazione relativa alle regole della concorrenza. Nello specifico l’accusa riguarda la raccolta dei dati pubblicitari da parte degli inserzionisti. La parte incriminata è relativa agli annunci classificati, ossia quelli che hanno lo scopo finale della compravendita di oggetti usati o di servizi.

Alla decisione della Commissione europea ha fatto seguito anche quella della CMA del Regno Unito (Competition and Markets Authority). La CMA ha avviato una indagine parallela a quella della Commissione europea al fine di investigare sull’uso dei dati pubblicitari da parte di Facebook. Per poter valutare una effettiva violazione delle regole EU in materia di concorrenza i due enti dovranno valutare il rapporto reale tra Facebook e Facebook Marketplace.

Facebook Marketplace è un servizio lanciato nel 2016 che consente la compravendita di prodotti. Al momento il bacino di utenza ha raggiunto 800 milioni di utenti Facebook in oltre 70 paesi. Il vantaggio ritenuto sleale dipenderebbe interamente dagli oltre 2 miliardi di utenti raggiungibili dalla piattaforma.

La responsabile della politica di concorrenza, Margrethe Vestager, ha voluto fare il punto della situazione chiarendo il rapporto tra Facebook e i dati pubblicitari in suo possesso. Ecco le sue parole: “Facebook è utilizzato da quasi 3 miliardi di persone su base mensile e quasi 7 milioni di aziende fanno pubblicità su Facebook in totale. Facebook raccoglie grandi quantità di dati sulle attività degli utenti del suo social network e oltre, e questo gli consente di rivolgersi a gruppi di clienti specificiAnalizzeremo in dettaglio se questi dati conferiscono a Facebook un vantaggio competitivo indebito, in particolare nel settore degli annunci classificati online, dove le persone acquistano e vendono beni ogni giorno e dove Facebook compete anche con le aziende da cui raccoglie dati. Nell’economia digitale di oggi, i dati non dovrebbero essere usati in modi che distorcono la concorrenza“.

Scritto da Michele Bellotti

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