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TITOLO III
DELL'ATTIVITA' AMMINISTRATIVA, DELLA POLIZIA
E DEI SERVIZI NEI PORTI

CAPO I: DELL'ATTIVITA' AMMINISTRATIVA
E DELLA POLIZIA NEI PORTI

Art. 62
(Movimento delle navi nel porto).
Il comandante del porto regola e vigila, secondo le disposizioni del regolamento, l'entrata e l'uscita, il movimento, gli ancoraggi e gli ormeggi delle navi, l'ammaramento, lo stazionamento e il movimento degli idrovolanti nelle acque del porto.

Art. 63
(Manovre disposte d'ufficio)
Il comandante del porto puÚ ordinare l'ormeggio, il disormeggio e ogni altra manovra delle navi nel porto.
L'autorità medesima puÚ disporre, in caso di necessità, la esecuzione d'ufficio delle manovre ordinate, a spese delle navi stesse; e, in caso di estrema urgenza, il taglio degli ormeggi.

Art. 64
(Deposito di cose su aree portuali)
Decorso il termine fissato per la sosta temporanea di merci e di materiali di cui all'art. 50, ovvero in caso di deposito abusivo, il comandante del porto puÚ ordinare l'immediata rimozione delle merci e dei materiali.
Qualora gravi esigenze lo richiedano, la rimozione puÚ essere ordinata anche fuori dei casi previsti dai comma precedenti.
In caso di mancata esecuzione dell'ordine, l'autorità predetta puÚ disporre la rimozione d'ufficio a spese dell'interessato.
Art. 65
(Imbarco e sbarco)
Il comandante del porto regola e vigila, secondo le disposizioni del regolamento, il carico, lo scarico e il deposito delle merci, l'imbarco e lo sbarco dei passeggeri.
Le operazioni di carico, scarico e deposito armi, munizioni e merci pericolose sono disciplinate da leggi e regolamenti speciali.

Art. 66
(Navi e galleggianti addetti al servizio dei porti)
Il comandante del porto regola e vigila, secondo le disposizioni del regolamento, l'impiego delle navi, dei galleggianti e delle altre costruzioni galleggianti addette al servizio dei porti.

Art. 67
(Limitazione del numero delle navi addette al servizio dei porti)
Il capo del compartimento puÚ limitare, in relazione alle esigenze del traffico, il numero delle navi e dei galleggianti addetti al servizio dei porti.

Art. 68
(Vigilanza sull'esercizio di attività nei porti)
Coloro che esercitano un'attività nell'interno dei porti ed in genere nell'ambito del demanio marittimo sono soggetti, nell'esplicazione di tale attività, alla vigilanza del comandante del porto.
Il capo del compartimento, sentite le associazioni sindacali interessate, puÚ sottoporre all'iscrizione in appositi registri, eventualmente a numero chiuso, e ad altre speciali limitazioni coloro che esercitano le attività predette.

Art. 69
(Soccorso a navi in pericolo e a naufraghi)
L'autorità marittima, che abbia notizia di una nave in pericolo ovvero di un naufragio o di altro sinistro, deve immediatamente provvedere al soccorso, e, quando non abbia a disposizione nÈ possa procurarsi i mezzi necessari, deve darne avviso alle altre autorità che possono utilmente intervenire.
Quando l'autorità marittima non puÚ tempestivamente intervenire, i primi provvedimenti necessari sono presi dall'autorità comunale.

Art. 70
(Impiego di navi per il soccorso)
Ai fini dell'articolo precedente, l'autorità marittima o, in mancanza, quella comunale possono ordinare che le navi che si trovino nel porto o nelle vicinanze siano messe a loro disposizione con i relativi equipaggi.
Le indennità e il compenso per l'opera prestata dalle navi sono determinati e ripartiti ai sensi degli artt. 491 e seguenti.

Art. 71
(Divieto di getto di materiali)
Nei porti Ë vietato gettare materiali di qualsiasi specie.
Il capo del compartimento determina le altre zone alle quali Ë esteso tale divieto per esigenze del transito e della sosta delle navi, o per altre necessità del traffico e della pesca.

Art. 72
(Rimozione di materiali sommersi)
Nel caso di sommersione di merci o di altri materiali nei porti, rade, canali, gli interessati devono provvedere all'immediata rimozione.
Qualora gli interessati non adempiano a tale obbligo e a giudizio dell'autorità marittima possa derivare dal fatto un pericolo o un intralcio alla navigazione, il capo del compartimento puÚ provvedere d'ufficio alla rimozione e, ove sia il caso, alla vendita dei materiali predetti per conto dello Stato.
L'interessato Ë tenuto a corrispondere allo Stato le spese sostenute, o la differenza tra queste e il ricavato dalla vendita.

Art. 73
(Rimozione di navi e di aeromobili sommersi)
Nel caso di sommersione di navi o di aeromobili nei porti, rade, canali, ovvero in località del mare territoriale nelle quali il giudizio dell'autorità marittima possa derivarne un pericolo o un intralcio per la navigazione, il capo del compartimento ordina al proprietario, nei modi stabiliti dal regolamento, di provvedere a proprie spese alla rimozione del relitto, fissando il termine per l'esecuzione.
Se il proprietario non esegue l'ordine nel termine fissato, l'autorità provvede d'ufficio alla rimozione e alla vendita dei relitti per conto dello Stato.
Per le navi di stazza lorda superiore a trecento tonnellate, se il ricavato dalla vendita non Ë sufficiente a coprire le spese, il proprietario Ë tenuto a corrispondere allo Stato la differenza.
Se il ricavato della vendita dei relitti supera le spese sostenute dallo Stato, sulla differenza concorrono i creditori privilegiati o ipotecari sulla nave.
Nei casi d'urgenza l'autorità puÚ senz'altro provvedere d'ufficio, per conto e a spese del proprietario.
Tuttavia per le navi di stazza lorda non superiore alle trecento tonnellate il proprietario Ë tenuto al pagamento delle spese di rimozione soltanto entro i limiti del valore dei relitti recuperati.

Art. 74
(Guardiani di navi in disarmo)
Per le navi in disarmo, il comandante del porto stabilisce il numero minimo dei marittimi di guardia a bordo, precisandone, ove occorra, la qualifica.

Art. 75
(danni alle opere e agli impianti portuali)
In caso di danni cagionati a opere portuali o a impianti attinenti ai servizi della navigazione, il capo del compartimento provvede che ne sia accertata l'entità a mezzo dell'ufficio del genio civile ed intima al responsabile di eseguire, entro un termine determinato, le riparazioni necessarie. In caso di urgenza o in caso di inesecuzione da parte del responsabile, l'autorità provvede d'ufficio alle riparazioni a spese del medesimo.
Quando i danni predetti sono cagionati da una nave il comandante del porto puÚ richiedere il versamento di una cauzione a garanzia del pagamento delle spese per le riparazioni.

Art. 76
(Interrimento dei fondali e intorbidimento delle acque)
Se l'esercizio di impianti industriali o di depositi stabiliti sui margini di banchine o di moli, ovvero di canali navigabili, determina interrimento delle acque adiacenti, gli esercenti sono tenuti a provvedere alla conservazione del buon regime dei fondali in conformità delle disposizioni impartite dal capo del compartimento.
Del pari gli esercenti sono tenuti a provvedere, secondo le disposizioni impartite alla predetta autorità, per ovviare all'intorbidamento delle acque prodotto dagli impianti o dai depositi.
In caso di mancato adempimento da parte degli esercenti, l'autorità predetta provvede di ufficio a spese dell'interessato.

Art. 77
(Obblighi dei frontisti o di altri corsi d'acqua)
Lungo le sponde dei canali e degli altri corsi di acqua sboccanti in un porto, i proprietari frontisti devono costruire e mantenere in buono stato i muri di sponda e gli argini occorrenti, nonchÈ prendere tutte le misure necessarie ad evitare l'interrimento dei fondali.
Il capo del compartimento, sentito l'ufficio del genio civile, e, se del caso, l'ufficio tecnico comunale, emana le disposizioni alle quali devono attenersi i proprietari frontisti nella costruzione e manutenzione delle opere predette.
In caso di mancato adempimento da parte dei proprietari frontisti, l'autorità predetta provvede di ufficio, a spese dell'interessato.

Art. 78
(Lavori di escavazione lungo le sponde dei canali sboccanti nei porti)
L'apertura di cave di pietra e l'esecuzione di ogni altro lavoro di escavazione lungo le sponde di canali o di altri corsi d'acqua sboccanti in un porto sono sottoposte all'autorizzazione del capo del compartimento.

Art. 79
(Pesca nei porti)
Nei porti e nelle altre località di sosta o di transito delle navi, l'esercizio della pesca Ë sottoposto all'autorizzazione del comandante del porto.

Art. 80
(Uso di armi ed accensione di fuochi nei porti)
Nei porti e nelle località di sosta o di transito delle navi, sono sottoposti all'autorizzazione del comandante del porto l'uso di armi, la deflagrazione di sostanze esplosive, nonchÈ l'accensione di luci o di fuochi che possa turbare il servizio di segnalamento.

Art. 81
(Altre attribuzioni di polizia)
Il comandante del porto provvede per tutto quanto concerne in genere la sicurezza e la polizia del porto o dell'approdo e delle relative adiacenze.

Art. 82
(Disordini nei porti e sulle navi)
Qualora si verifichino avvenimenti che possano turbare l'ordine pubblico nei porti o nelle altre zone del demanio marittimo ovvero sulle navi che si trovano in porto o in corso di navigazione nel mare territoriale, l'autorità di pubblica sicurezza che interviene ne informa immediatamente quella marittima.
Se l'autorità di pubblica sicurezza non puÚ tempestivamente intervenire, l'autorità marittima del luogo provvede nei casi di urgenza a ristabilire l'ordine, richiedendo ove sia necessario l'intervento della forza pubblica o, in mancanza, delle forze armate, dandone immediato avviso all'autorità di pubblica sicurezza, nonchÈ, quando si tratti di nave straniera, all'autorità consolare dello Stato di cui la nave batte bandiera.

Art. 83
(Divieto di transito e di sosta)
Il ministro per la marina mercantile puÚ limitare o vietare, per motivi di ordine pubblico, il transito e la sosta di navi mercantili nel mare territoriale, determinando le zone alle quali il divieto si estende.

Art. 84
(Ingiunzione per rimborso di spese)
Per il rimborso di spese anticipate, o comunque sostenute per conto di privati, l'autorità marittima emette ingiunzione, resa esecutoria con decreto del pretore competente.
Decorsi venti giorni dalla notificazione dell'ingiunzione al debitore, senza che questi abbia eseguito il pagamento, l'autorità marittima puÚ procedere agli atti esecutivi.
Entro il termine predetto il debitore puÚ fare opposizione al decreto per motivi inerenti all'esistenza del credito o al suo ammontare, previo versamento della somma indicata nell'atto di ingiunzione.
L'opposizione Ë proposta dinanzi al giudice competente per valore.

Art. 85
(Attività amministrativa nei porti interni)
Le disposizioni del presente capo si applicano anche all'attività amministrativa e alla polizia nei porti della navigazione interna. Le attribuzioni del capo del compartimento e del comandante di porto marittimo sono esercitate rispettivamente dal capo dell'ispettorato di porto e dal comandante di porto della navigazione interna.
Alla vigilanza del comandante del porto sono sottoposti, a norma dell'art. 68, coloro i quali esercitano un'attività nell'ambito delle zone portuali della navigazione interna.
Le disposizioni degli artt. 72 e 73 si applicano anche in caso di sommersione di navi o di materiali in località di laghi, dei fiumi, e di altre acque interne nelle quali, a giudizio dell'autorità preposta all'esercizio della navigazione interna, possa derivarne intralcio alla navigazione.
La determinazione del numero minimo dei guardiani delle navi in disarmo Ë fatta dal comandante del porto, a norma dell'art. 74, quando occorre per esigenze di sicurezza.
L'autorità di pubblica sicurezza informa quella preposta all'esercizio della navigazione interna qualora si verifichino avvenimenti che possano turbare l'ordine pubblico nei porti e nell'ambito delle zone portuali ovvero sulle navi che si trovano in porto o in corso di navigazione su vie navigabili interne. Il divieto di transito o di sosta puÚ essere stabilito dal ministro per i trasporti anche per le zone delle acque interne nelle quali sia necessario per esigenze di ordine pubblico.

CAPO II: Del pilotaggio

Sezione I: Del pilotaggio marittimo.

Art. 86
(Istituzione del servizio di pilotaggio)
Nei porti e negli altri luoghi di approdo o di transito delle navi, dove Ë riconosciuta la necessità del servizio di pilotaggio, Ë istituita, mediante decreto del Presidente della Repubblica, una corporazione di piloti.
La corporazione ha la personalità ,giuridica, ed Ë diretta e rappresentata dal capo del pilota.
Art. 87
(Pilotaggio obbligatorio)
Nei luoghi dove il pilotaggio Ë facoltativo, il direttore marittimo puÚ, per particolari esigenze, renderlo temporaneamente obbligatorio.
Il decreto del Presidente della Repubblica o il provvedimento del direttore marittimo fissano i limiti della zona entro la quale il pilotaggio Ë obbligatorio.
Art. 88
(Vigilanza sulla corporazione dei piloti)
La corporazione di piloti Ë sottoposta alla vigilanza dell'autorità competente a norma del regolamento.
Il comandante del porto, in particolare, deve periodicamente accertare se la corporazione Ë provvista dei mezzi tecnici necessari all'espletamento del servizio, e, in caso di insufficienza, deve darne avviso al ministro per la marina mercantile, prendendo, in caso di urgenza, gli opportuni provvedimenti.

Art. 89
(Cauzione della corporazione dei piloti)
La corporazione dei piloti deve prestare cauzione nella misura e nei modi stabiliti dai regolamenti locali.

Art. 90
(Licenze e registro dei piloti)
I piloti sono provvisti di una licenza rilasciata dal capo del compartimento e sono iscritti in uno speciale registro.

Art. 91
(Tariffe di pilotaggio)
Le tariffe di pilotaggio sono approvate dal ministro per la marina mercantile sentite le associazioni sindacali interessate.

Art. 92
(Attribuzioni e obblighi del pilota)
Il pilota suggerisce la rotta e assiste il comandante nella determinazione delle manovre necessarie per seguirla.
Nelle località dove il pilotaggio Ë obbligatorio, il pilota deve prestare la sua opera fino a quando la nave sia giunta fuori della zona di cui all'art. 87, o sia ormeggiata nel luogo ad essa assegnato.
Nelle località dove il pilotaggio non Ë obbligatorio il pilota deve prestare la sua opera fino a quando ne sia richiesto dal comandante della nave.

Art. 93
(Responsabilità del pilota)
Il pilota risponde dei danni subiti dalla nave durante il pilotaggio, quando venga provato che tali danni sono derivati da inesattezza delle informazioni e indicazioni da lui fornite per la determinazione della rotta.

Art. 94
(Responsabilità della corporazione dei piloti)
Dei danni di cui sono responsabili i piloti, risponde solidalmente la corporazione nei limiti della cauzione.

Art. 95
(Regolamento di pilotaggio)
La disciplina del servizio di pilotaggio, l'ordinamento della corporazione, le norme per la gestione della corporazione stessa e per il reclutamento dei piloti, nonchÈ il regime disciplinare sono stabiliti dal regolamento.
Le norme per l'esercizio del pilotaggio in ciascun porto sono stabilite, sentite le associazioni sindacali interessate, dai regolamenti locali, approvati dal ministro per la marina mercantile.

Art. 96
(Marittimi abilitati al pilotaggio)
Nelle località di approdo o di transito ove non sia costituita una corporazione di piloti, il comandante del porto puÚ autorizzare altri marittimi a esercitare il pilotaggio.
Il servizio dei marittimi abilitati al pilotaggio Ë regolato dalle norme di questo capo, in quanto applicabili. Le tariffe relative a tale servizio sono approvate dal direttore marittimo.

Art. 97
(Personale abilitato al pilotaggio)
Nelle località di approdo o di transito della navigazione interna il pilotaggio Ë esercitato dai piloti autorizzati dall'ispettorato di porto.

Art. 98
(Pilotaggio obbligatorio)
Nei luoghi dove particolari esigenze lo richiedono, il direttore dell'ispettorato compartimentale puÚ rendere temporaneamente obbligatorio il pilotaggio.

Art. 99
(Norme applicabili)
Il servizio dei piloti autorizzati Ë regolato dagli artt. 91 a 93.

Art. 100
(Regolamenti locali)
Le norme per l'esercizio del pilotaggio in ciascuna località sono stabilite, sentite le associazioni sindacali interessate, dai regolamenti locali, approvati dal ministro per i trasporti.

CAPO III: Del rimorchio

Art. 101
(Istituzione del servizio di rimorchio marittimo)
Il servizio di rimorchio nei porti e negli altri luoghi di approdo o di transito delle navi addette alla navigazione marittima, no puÚ essere esercitato senza concessione, fatta dal capo del compartimento, secondo le norme del regolamento.
L'autorità predetta nell'atto di concessione il numero e le caratteristiche dei mezzi tecnici da adibire al servizio.
Le tariffe relative al servizio sono stabilite dal capo del compartimento, sentite le associazioni sindacali interessate.

Art. 102
(Regolamenti locali)
Le norme sulla disciplina del servizio di rimorchio in ciascun porto marittimo sono stabilite da regolamenti locali, approvati dal ministro per la marina mercantile.

Art. 103
(Obblighi derivanti dal contratto di rimorchio)
Quando all'armatore del rimorchiatore non Ë fatta consegna degli elementi da rimorchiare, gli obblighi e la responsabilità derivanti dal contratto di rimorchio si riferiscono esclusivamente alla trazione degli elementi medesimi.
Se le parti non dispongono diversamente, la direzione della rotta e della navigazione s'intende affidata al comandante del rimorchiatore.

Art. 104
(Responsabilità durante il rimorchio)
L'armatore del rimorchiatore e gli armatori degli elementi rimorchiati sono responsabili rispettivamente dei danni sofferti dagli elementi rimorchiati e dai danni sofferti dal rimorchiatore, a meno che provino che tali danni sono derivanti da cause loro imputabili.
Dei danni sofferti dai terzi durante il rimorchio sono solidalmente responsabili gli armatori degli elementi rimorchiati e l'armatore del rimorchiatore, che non provino che tali danni non sono derivati da cause loro imputabili.
Quando la direzione della navigazione del convoglio Ë affidata al comandante del rimorchiatore, gli armatori degli elementi rimorchiati, per quanto concerne i danni causati dalle manovre, devono provare esclusivamente, agli effetti dei comma precedenti, che i danni non sono derivati da mancata o cattiva esecuzione degli ordini impartiti dal comandante del rimorchiatore.
Analoga prova deve fornire l'armatore del rimorchiatore, quando la direzione della navigazione Ë affidata al comandante di un elemento rimorchiato.

Art. 105
(Obblighi e responsabilità in caso di consegna al rimorchiatore)
Fermo il disposto dell'articolo precedente, quando Ë fatta consegna degli elementi rimorchiati all'armatore del rimorchiatore, gli obblighi e le responsabilità di quest'ultimo e dei suoi dipendenti e preposti sono regolati dalle disposizioni sul contratto di trasporto.

Art. 106
(Soccorso prestato alla nave rimorchiata)
Il rimorchiatore che, al fine di assistere o salvare la nave rimorchiata, presta un opera eccedente quella normale di rimorchio, ha diritto alle indennità ed al compenso previsti nell'art. 491.

Art. 107
(Servizi per l'ordine e la sicurezza del porto)
Oltre che nei casi previsti nell'art. 70, i rimorchiatori devono essere messi a disposizione delle autorità portuali che lo richiedano per qualsiasi servizio necessario all'ordine e alla sicurezza del porto.

Capo IV. Del lavoro portuale

Art. 108
(Disciplina delle operazioni portuali)
La disciplina e la vigilanza delle operazioni di imbarco, sbarco, trasbordo , deposito e movimento in genere delle merci e di ogni altro materiale nel porto sono esercitate dal comandante del porto, secondo le norme stabilite dal regolamento.

Art. 109
(Uffici del lavoro portuale)
Nei porti, nei quali l'importanza del traffico lo richieda, la disciplina delle operazioni portuali Ë affidata ad uffici del lavoro portuale.
Gli uffici del lavoro nei porti marittimi sono istituiti con decreto del Ministro per le comunicazioni previo parere del capo del compartimento, e sono diretti da un ufficiale di porto, che svolge la propria attività con l'assistenza di un consiglio di lavoro portuale, costituito a norma del regolamento.
La vigilanza sui predetti uffici Ë esercitata dal capo del compartimento.
Gli uffici del lavoro nei porti della navigazione minterna sono parimenti istituiti con decreto del Ministro per le comunicazioni previo parere del capo del compartimento e sono diretti da un funzionario dell'ispettorato di porto, che svolge la propria attività, con l'assistenza di un Consiglio del lavoro portuale, costituito a norma del regolamento. La vigilanza sui predetti uffici Ë esercitata dal capo dell'ispettorato di porto.

Art. 110
(Compagnie e gruppi portuali)
Le maestranze addette alle operazioni portuali sono costituite in compagnie o gruppi, soggetti alla vigilanza della autorità preposta alla disciplina del lavoro portuale.
Le compagnie hanno personalità giuridica.
Alla costituzione, fusione o soppressione delle compagnie e dei gruppi provvedono, per la navigazione marittima , il direttore marittimo e, per la navigazione interna, il direttore dell'ispettorato compartimentale, secondo le norme del regolamento.
Il regolamento stabilisce altresÏ le norme per il funzionamento delle compagnie e dei gruppi e determina, per i casi di fusione o di soppressione, le modalità relative alla valutazione e devoluzione dei beni costituenti il patrimonio delle compagnie.
Salvo casi speciali stabiliti dal Ministro per le comunicazioni l'esecuzione delle operazioni portuali Ë riservato alle compagnie o ai gruppi.

Art. 111
(Imprese per operazioni portuali)
L'esercizio da parte di imprese di operazioni portuali per conto di terzi Ë sottoposto a concessione del capo del compartimento, per la navigazione, e del capo dello ispettorato di porto, per la navigazione interna, secondo lre modalità stabilite dal regolamento.
Le autorità predette possono determinare il numero massimo delle imprese in relazione alle esigenze del traffico.
La concessione puÚ essere data alle stesse compagnie delle maestranze portuali.
In ogni caso l'impresa concessionaria dve avvalersi, per l'esecuzione delle operazioni portuali, esclusivamente delle maestranze costituite nelle compagnie o nei gruppi.

Art. 112
(Tariffe delle operazioni portuali)
Le tariffe e le altre norme per le prestazioni delle compagnie o dei gruppi portuali, nonchË per le prestazioni delle imprese indicate nell'articolo precedente sono determinate secondo le modalità stabilite dal regolamento.