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App Store: rimosse centinaia di App

30 Ottobre 2015 Commenta

Pulizia su App Store, centinaia di App eliminate per violazione della privacy degli utenti. La nuova crociata di Apple.

App StoreApple ha adottato la linea dura nei confronti di alcune App presenti sull’App Store. Come comunicato dalla Società sono state eliminate numerose App. I motivi di questa scelta sono stati rivelati dalla stessa Apple che ha sostenuto che le App incriminate sfruttavano uno strumento che era in grado di raccogliere i dati sensibili degli utenti, violandone la privacy.

Tra i dati raccolti, all’insaputa degli utilizzatori di queste App, menzioniamo l’email dell’account Apple, il numero di serie del dispositivo utilizzato e la lista contenente il nome di tutte le applicazioni presente sullo smartphone.

Si trattava di una violazione che Apple ha ritenuto molto grave, così tanto da giustificarne l’eliminazione dallo store.

Il problema è stato in un primo momento portato alla luce da SourceDNA che si è attivato pubblicando un report che illustrava la violazione ad opera di un servizio per l’advertising di terze parti presente in 256 App. Apple si è dimostrata ricettiva e pronta ad agire senza indugio. La sua risposta è arrivata a poche ore di distanza dalla pubblicazione del report.

Abbiamo identificato un gruppo di applicazioni che usano un SDK di terze parti per l’advertising sviluppato da Youmi, fornitore di pubblicità su mobile, che usa API private per raccogliere informazioni private come l’indirizzo email dell’utente e gli identificativi del dispositivo, e li invia alla rete aziendale della compagnia… Si tratta di una violazione delle nostre linee guida sulla sicurezza e sulla privacy. Le app che usano l’SDK di Youmi saranno rimosse da App Store e tutte le nuove app presentate su App Store che usano questo SDK saranno rifiutate”.

Per rassicurare gli utenti bisogna dire che le App “incriminate” sembrano limitarsi a quelle che operano su territorio cinese. Ci si interroga su come sia stato possibile che Applicazioni con un sistema di spionaggio siano state in grado di superare i controlli di Apple. Di certo la vicenda non ha dato una buona pubblicità ad Apple che da tempo fa della politica di protezione della privacy degli utenti il suo cavallo di battaglia.

Scritto da Michele Bellotti

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