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Qualcomm nel mirino dell’antitrust

22 Luglio 2015 Commenta

Avviate due indagini a carico di Qualcomm dalla Commissione Europea. La società produttrice di chipset si difende: “accuse infondate”.

qualcommAncora una volta la Commissione Europea punta i riflettori sulla società Qualcomm, avviando due indagini antitrust a carico della società. Qualcomm era già stata oggetto di controlli da parte della Commissione Europea nel periodo tra il 2007 e il 2009. Vicenda che si era poi conclusa con un nulla di fatto nei confronti di Qualcomm.

Questa volta la Commissione Europea accusa Qualcomm di comportamento abusivo, adottato dalla società nel mercato dei chipset.

L’obiettivo della prima delle due indagini è quello di determinare se Qualcomm abbia effettivamente abusato della proprio posizione nel mercato.

La seconda indagine dovrà determinare se Qualcomm ha venduto i propri chipset ad un costo inferiore rispetto al costo effettivo di produzione, con l’evidente intento di manovrare il mercato a proprio favore.

Il commissario europeo che si occupa delle politiche di competitività si è espresso sulla vicenda dicendo: “Molti consumatori utilizzano i dispositivi elettronici, come un telefono cellulare o un tablet, e noi vogliamo assicurare che questi siano proposti al giusto rapporto qualità-prezzo”.

Nel caso Qualcomm venga riconosciuta colpevole di anti-competitività si vedrà costretta a pagare una multa che secondo termini di legge potrà raggiungere una cifra pari al 10% del fatturato globale della società.

Qualcomm non è all’oscuro di questa indagine e in una nota ufficiale  ha reso nota la sua posizione: “Siamo stati informati che la Commissione Europea ha avviato un procedimento contro Qualcomm per quanto riguarda le due indagini in corso relative alla vendita di chipset per dispositivi mobile. Questo primo step consente agli investigatori di raccogliere ulteriori prove, ma non rappresenta né un’espressione della Commissione sui meriti del caso, né un’accusa nei confronti di Qualcomm. Anche se siamo delusi di venire a conoscenza di queste novità, abbiamo collaborato in passato e continueremo a collaborare con la Commissione, e continuiamo anche a credere che tutte le preoccupazioni siano prive di fondamento”.

Scritto da Michele Bellotti

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