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Gmail offline: la Cina blocca Google

30 Dicembre 2014 Commenta

Il loro rapporto era già problematico, ma ora la Cina blocca Google e vieta il servizio Gmail. Ecco i motivi.

Cina blocca GoogleNon scorre buon sangue tra la Cina e la multinazionale americana. Google ancora una volta sotto attacco. Il servizio di posta elettronica Gmail offerto da Big G è stato oscurato a partire dal 25 dicembre su tutto il suolo cinese. La Cina blocca Google ancora una volta. La notizia è stata rivelata dal Transparency Report di Google, che evidenzia un crollo nel traffico generato da Gmail all’interno della Cina.

Il governo cinese dal canto suo dichiara la completa estraneità alla vicenda. Google ha confermato l’anomalia nei dati relativi all’uso del proprio servizio mail, non imputabile a problemi dei server della società, che risultano perfettamente funzionanti. La posizione ufficiale del governo cinese appare poco credibile, in quanto solo sei mesi fa aveva disposto il blocco di alcuni servizi online, che interessavano tra l’altro anche Gmail e LinkedIn. 

Gmail pertanto non è nuovo ad attacchi del genere, anche se in occasione dell’ultimo episodio registrato pochi mesi fa gli utenti riuscivano lo stesso ad accedere al server di posta utilizzando configurazione e dati IMAP, POP e SMTP. In questi giorni però, il server non è più accessibile nemmeno utilizzando questa escamotage.

Ancora una volta la Cina si pone nella condizione di nemica della libertà di espressione, applicando sui propri abitanti una forma di controllo rigido e totalitario.

Quali possono essere i motivi di tale scelta? La natura libera della rete rende difficilmente controllabile il dissenso, e sotto questo aspetto Google con i suoi servizi rappresenta da sempre una seria minaccia. Un secondo motivo è legato al fatto che penalizzando Google, il governo cinese spinge all’utilizzo di altri sistemi “made in china”, mettendo in atto quello che a tutti gli effetti potremmo definire una sorta di protezionismo digitale.  

Come si svilupperanno gli eventi? Google resterà a guardare?

Scritto da Michele Bellotti

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