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Cyberpsicologi: un aiuto per i mobile born

25 Ottobre 2014 Un commento

Inizia il primo corso di cyberpsicologia. Chi sono i mobile born? Scopriamolo insieme.

mobile bornLa generazione sempre connessa. In questo articolo non ci concentreremo sugli adulti o sugli adolescenti, ma su una fascia di persone ancora più indifese, parliamo infatti dei bambini.

Conosciamo meglio la generazione che è stata definita dei “mobile born“, espressione che in italiano (nativi digitali) perderebbe buona parte del suo significato ma che serve per indicare i “bambini che fin da piccolissimi, smanettando sul seggiolone, prendono dimestichezza con tablet e telefonini”, stando a quanto dichiarato dal docente di psicologia Tonino Cantelmi, che si occupa di tecnologia dello sviluppo presso l’università Lumsa di Roma.

La questione interessa non solo l’effetto che i dispositivi elettronici possono avere sulla psiche del bambino ma anche i danni che possono causare nello sviluppo cerebrale. E’ stato infatti dimostrato, grazie all’uso di imaging cerebrale che i bambini utilizzatori di dispostivi elettronici in giovane età sviluppano anomalie nella formazione del cervello, una sorta di mutazione antropologica.

Questa realtà ha reso più che mai necessario l’avvio di un nuovo corso di formazione capace di formare cyberpsicologi in grado di intercettare i disagi creati dalle nuove tecnologie. L’università Lumsa di Roma ha pertanto deciso di attivarsi in tal senso, annunciando la formazione dei primi cento cyberpsicologi.

Lo psichiatra Cantelmi  ha inoltre dichiarato che: “Il nostro mondo viaggia verso una colossale dipendenza dalla connessione: senza, infatti, molti di noi non sanno già più trovare un ristorante, corteggiare una donna, conoscere un amico, capire i mali del mondo, informarsi o divertirsi. E chiudere una storia d’amore”.

Non è difficile credere a queste parole, perché la dipendenza da internet sta già diventando per molti parte integrante della propria vita. Il disagio psichico si esprime in modi nuovi, attraverso l’uso di chat e Social, ed è pertanto ragionevole che anche i metodi per curare tale disagio vengano rinnovati.

I “mobile born” saranno gli adulti di domani, e grazie alla loro infanzia immersa nella tecnologia adotteranno schemi mentali completamente diversi da quelli a cui siamo abituati oggi. 

Anche la psicologia deve pertanto accettare la sfida di rinnovarsi in un mondo in continuo cambiamento.

Scritto da Michele Bellotti

Un Commento »

  • Andrea said:

    Ma servono davvero? Su vari blog, tra cui questo https://dirittideicittadini.wordpress.com/ ho letto che spesso avvicinare i bambini piccoli alla tecnologia può essere un buon aiuto didattico.

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