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Attacco hacker mette ko il Cremlino

18 Marzo 2014 Commenta

Un attacco hacker diretto contro il sito del presidente russo, Kremlin.ru ha causato non pochi problemi al Governo Russo. La guerra nel nostro secolo si combatte anche nel cyberspazio, ma cosa si nasconde dietro questo atto di cyberterrorismo?

attacco hackerNon sono ancora noti i motivi ufficiali alla base dell’attacco contro il sito del Cremlino, che stando a quanto riferito dal portavoce di Putin, Dmitri Peskov è stato “massiccio”.  Ad ogni modo una delle ipotesi più quotate è quella che possa esistere una correlazione tra l’azione degli hacker e il forte clima di censura incoraggiato dal governo russo. L’attacco ha interessato anche i siti web governativi della Repubblica di Crimea, che si sono visti assaltare a poche ore dall’apertura delle urne per il referendum. Questo avviene a seguito di una forte pressione creata dalle autorità preposte al controllo di internet. Sono state prese disposizioni infatti per l’oscuramento di molti siti ostili al governo di Putin. Nel mese di febbraio anche la Tv indipendente Dozhd si è vista costretta a chiudere i battenti, destino che è toccato anche a stazioni radiofoniche e testate giornalistiche considerate anti-Putin.

Al momento i responsabili della sicurezza informatica del Cremlino han dichiarato di avere risolto il problema creato dagli hacker. Ma ci si chiede se il sistema informatico potrà nuovamente essere bucato.
Un attacco hacker di queste dimensioni fa davvero comprendere una realtà importante, nel nostro secolo le guerre più insidiose talvolta si disputano nel cyberspazio.

D’altra parte questo episodio accende i riflettori su una questione preoccupante. Cosa sta succedendo alla libertà di espressione in Russia?

Scritto da Michele Bellotti

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